I porti nella storia:
dal Livenza all'Isonzo
attraverso le fonti cartografiche antiche e moderne
a cura di Enrico Fantin
e con la collaborazione di
Natascia Bettin
Giuliano Bini
Enrico Fantin
Paolo Francesco Gusso
Franco Rossi
Giovanni Strasiotto
Roberto Tirelli
Introduzione
L'introduzione mi viene data dal racconto di un amico di Lignano, che seduto in un bar della darsena di Aprilia Marittima, questa estate, aveva assistito in disparte all'incontro e colloquio fra due persone ritrovatesi dopo diverso tempo.
Uno dei due aveva appena ormeggiato la barca a Marina Capo Nord e dopo i primi convenevoli domanda all'amico: “Da quanti anni abiti da queste parti?”. Risponde l'amico: “Sai, son ben venticinue anni che sono a Lignano, sono integrato e conosco bene le vicende”.
L'altro, allora, per farla breve, gli chiede: “Levami una curiosità, quelle due grandi costruzioni abbandonate lungo la strada, proprio qui dinanzi all'entrata di Aprilia, cos'erano?”. “Risposta semplicissima” - gli risponde - “quelle due costruzioni erano delle caserme e se fai bene attenzione, quando ripasserai da quella parte, potrai vedere ancora le garitte delle sentinelle!”.
A quel punto il mio amico di Lignano si alzò e uscì dal bar per scoppiare in una strepitosa risata.
Or bene, quelle due costruzioni, non erano caserme ma casolari costruiti dopo la bonifica di Val Pantani e le garitte non erano altro che i cessi dei contadini.
A parte questa grottesca introduzione, anche per ribadire che il mestiere dello storico non è facile, la nostra associazione, prima di iniziare una pubblicazione si è sempre preoccupata di descrivere fatti realmente accaduti, confortati da documenti provenienti da archivi e fonti attendibili.
Questo lavoro, in un primo tempo, era nato dalla voglia di descrivere il territorio tra il Livenza e il Tagliamento attraverso le fonti cartografiche. Successivamente, vista l'abbondanza dei documenti a disposizione del consiglio, abbiamo esteso gli studi aggiungendo l'argomentazione sui porti e le “marine” dal Livenza all'Isonzo.
L'Alto Adriatico, ovvero la bassa pianura del Veneto Orientale e del Friuli sono lo sbocco a mare della Mitteleuropa e quindi è un segno anche di commercio e turismo, fattori fondamentali questi per aiutare a farci uscire dal tunnel della crisi economica mondiale.
Il nostro scopo basilare però è stato un altro e cioè quello di descrivere quanto possibile della storia antica dei nostri porti, aggiungendo però qualcosa di storia attuale e cioè la realizzazione de “i Marina” moderni.
Fondamentale è stata la compartecipazione istituzionale e tecnica-scientifica dell'Archivio di Stato di Venezia e di Treviso, con le Direzioni che hanno recepito l'importanza dell'opera e trattandosi di pubblicazione di riproduzioni atte alla valorizzazione del patrimonio storico-documentario relativo al territorio veneto-friulano, al tempo della Serenissima ed hanno concesso la riproduzione delle immagini in esenzione da canoni.
Viste le finalità dello studio, con approfondimento dello stato attuale del territorio posto in esame, hanno aderito con le stesse modalità di esenzione da canoni per riproduzioni di immagini anche la Segreteria regionale all'Ambiente e Territorio della Regione del Veneto, l'Autorità di Bacino regionale della Regione Friuli Venezia Giulia, il Consorzio di Bonifica Bassa Friulana di Udine, nonché altre personalità e case editrici elencate in apposito spazio.
Pur avendo cercato il possibile per dare completezza ed equità di notizie ai vari siti, siamo consapevoli delle lacune che si potranno riscontrare, anche perché il territorio preso in considerazione è molto vasto e non sempre siamo stati agevolati e fortunati nelle ricerche.
Tuttavia se vi sono state dimenticanze e qualcuno desidera aggiungere qualcosa di nuovo, come sempre vi è la disponibilità de la bassa pronta a raccogliere ogni suggerimento utile e attenta a non deludere i suoi affezionati lettori.
“I porti nella storia: dal Livenza all'Isonzo, attraverso le fonti cartografiche antiche e moderne”, in conclusione, è un lavoro approfondito dove gli Autori, attraverso le loro ricerche, hanno messo sotto la lente d'ingrandimento il territorio, offrendo così una pagina di storia in più. Anzi, come presidente, mi auguro che questa nostra fatica possa essere utilizzata ampiamente nelle nostre scuole come ausilio e sostegno al lavoro degli insegnanti.
Pertanto, la bassa, nell'esprimere gratitudine verso tutti gli Istituti e gli archivi che hanno messo a disposizione i documenti ivi depositati, è riconoscente e ringrazia gli studiosi e i collaboratori che hanno partecipato alla stesura dell'opera.
Enrico Fantin
Presidente Associazione Culturale
la bassa