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Copertina La Bassa Friulana al tempo del Risorgimento Enrico Fantin,
Franco Rossi,
Roberto Tirelli

La Bassa Friulana
al tempo del Risorgimento
e all'Unità d'Italia
1821-1866

a cura di Enrico Fantin

Passato il grande rumore e la massiccia adesione alle celebrazioni nazionali del 150° dell'Unità d'Italia, cui la nostra associazione ha partecipato con la pubblicazione “Il calvario degli alpini nelle campagne di Grecia e di Russia”, la bassa ritorna sull'argomento con un saggio sulle situazioni cui si era trovata la Bassa friulana e il territorio contermine del portogruarese nel centro degli eventi di quegli anni ruggenti che furono con il Risorgimento e la nascita poi del Regno d'Italia.

Nel 1861 il Friuli era ancora sotto il dominio austriaco e solo nel 1866 passò al Regno d'Italia.

Sotto l'humus culturale fatto di pagine letterarie, immagini, simboli e di valori, anche in Friuli il Risorgimento divenne l'epopea di patrioti, di mazziniani e di garibaldini che si sentivano oppressi dallo straniero e soffocati nelle proprie libertà.

E così dapprima giovani studenti friulani e agiati signori, nobili e borghesi, e poi artigiani, commercianti e persino qualche operaio decisero di farsi patrioti rischiando la prigione, l'esilio ed anche la vita.

La Bassa friulana diede molti volontari alle campagne militari risorgimentali e a Latisana, in Piazza Indipendenza, nel 1911 fu eretto un cippo commemorativo istoriato con i nomi dei patrioti latisanesi che combatterono nelle varie guerre per l'indipendenza.

Poi la “Spedizione dei Mille”, nella storia del nostro Risorgimento rappresenta un prodigio. Folle impresa o sogno da pazzi sembrò a quanti avevano saggezza e la testa sulle spalle.

Ma aiutati dal destino e dalla generosa popolazione dell'Isola dei Vespri il sogno divenne realtà con un successo fulmineo. L'impresa fu perciò giustamente esaltata in centinaia di volumi e in migliaia di opuscoli e di pubblicazioni di ogni specie e divenne per antonomasia la “spedizione leggendaria”.

Intorno all'impresa storica, si crearono molte leggende, legate soprattutto all'impossibilità di tanto trionfo senza gli aiuti piemontesi o inglesi, o senza la magica potenza dell'oro sui comandanti avversari.

Garibaldini “argonauti” furono anche i latisanesi Coriolano Gnesutta e Paolo Scarpa, Luigi Riva di Palazzolo dello Stella, Valentino Cossio di Talmassons e Gaetano Castion di Portogruaro.

L'ottobre del 1864, in Friuli, si vede la banda Andreuzzi pronta ad insorgere, ma gli austriaci avevano occupato tutti i punti strategici e pertanto dopo alcuni scontri la banda si ritirò riuscendo a rompere l'accerchiamento, ma fu costretta a sciogliersi. Tutti i componenti riuscirono a sganciarsi e a rifugiarsi in Italia.

L'istruttoria del processo per i moti friulani iniziò verso la fine del 1864 e continuò per tutto l'anno seguente. Il processo si chiuse il 20 febbraio 1866 e molti patrioti friulani vennero dichiarati colpevoli di alto tradimento e condannati in contumacia ad anni di carcere duro.

Ma le vicende nazionali ormai sono state già registrate nei testi ufficiali. Ora resta solamente di trovare la storia minore, quella rimasta per anni nascosta tra le muffe e le carte ingiallite dei nostri archivi comunali e parrocchiali.

Ecco, allora, con i saggi di Franco Rossi e di Roberto Tirelli, arricchita da una appendice documentaria con le immagini di personaggi dell'epoca e di documenti inediti, abbiamo inteso dare continuità alla nostra piccola storia, fatta con quegli atti quotidiani della nostra gente comune.

Un ringraziamento doveroso va, pertanto, ai coautori e a tutte le persone che hanno collaborato mediante la fornitura di documenti e materiale fotografico.

La bassa si augura che questo libro, come d'altro canto gli altri già editati, possano essere utilizzati ampiamente anche nelle locali scuole, affinché i lettori serbino nel loro cuore la Storia dei nostri Padri e della nostra Terra.

Latisana, 10 agosto 2012.

Enrico Fantin
presidente associazione culturale
“la bassa”

Immagini tratte dal libro next